"la mia aquila, il mio serpente" |
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"la mia aquila, il mio serpente" |
Apr 6 2007, 09:03 PM
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#1
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Newbie Gruppo: Members Messaggi: 3 Iscritto il: 6-April 07 Utente Nr.: 38 |
Ciao,
ho appena conosciuto questo forum (grazie ad ea del forum "filosofia.eu.org") e sono rimasto sorpreso da quante altre persone condividono come me almeno l'attrazione verso il pensiero di F. Nietzsche (voi lo chiamate addirittura Federico!). Ho letto varie sue opere ma senza dubbio la più affascinante, forse per il tono profetico o per la narrazione enigmatica, è lo Zarathustra. Nonostante il libro sia pieno di enigmi e di simboli difficili da sciogliere, spero mi possiate almeno svelare l'interpretazione degli animali dello Zar. cioè l'aquila e il serpente...io un'idea me la sono fatta ma vorrei sapere le vostre. Grazie -------------------- "volere tutto ciò che è accaduto"
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Apr 7 2007, 12:06 AM
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#2
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 1,113 Iscritto il: 20-March 07 Da: Pescara, dove sono nato Utente Nr.: 6 |
benvenuto! e salutami quell' impiccione di ea...
lo dice Nietzsche stesso, alla fine del Prologo : l'aquila è l'animale più orgoglioso, il serpente quello più intelligente ( la nota dell' edizione adelphi precisa che il tedesco klug significa anche astuto, e rimanda a Genesi, 3 ,1 ) Marc Sautet e Patrick Boussignac, nel loro bel fumetto in bianco e nero Nietzsche pour débutants, danno ai due animali le sembianze di Lou e Rée ( chi è il serpente ? ) -------------------- '' i pensieri sono azioni '' : facciamo insieme! filAsofia meAfisica fisiofilia 3332725782
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Apr 7 2007, 12:12 AM
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#3
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 1,113 Iscritto il: 20-March 07 Da: Pescara, dove sono nato Utente Nr.: 6 |
-------------------- '' i pensieri sono azioni '' : facciamo insieme! filAsofia meAfisica fisiofilia 3332725782
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Apr 28 2007, 11:00 PM
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#4
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 222 Iscritto il: 28-March 07 Utente Nr.: 27 |
Pitagora:
- limite, illimitato - pari, dispari - uno, molteplice - destro, sinistro - maschio, femmina - fermo, mosso - diritto, curvo - buono, cattivo - luce, tenebra - quadrato, rettangolo Nietzsche: - aquila, serpente - pensiero più alto, pensiero più pesante - Superuomo, Eterno Ritorno |
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Feb 24 2009, 08:39 PM
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#5
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Old Member Gruppo: Members Messaggi: 128 Iscritto il: 21-November 07 Utente Nr.: 588 |
Ritengo che in senso letterale si indichi ciò che è alto e si nutre delle altitudine (l'aquila) e ciò che è circolare (il serpente) in riferimento all'eterno ritorno.
Ora però Nietzsche, nello Zarathustra soprattutto, vuole essere ambiguo sia per questioni squisitamente letterarie - in fondo il suo Zarathustra dovrebbe essere concepito come un Sutra, un libro sacro in generale - e sia perché il suo significato non è semplicemente definibile, circoscrivile, ma cerca di sopportare più realtà possibili, più valori, cerca di non essere di parte per avere più ampie vedute… Ora tale è una semplificazione che può portare ad un grado di chiarezza maggiore in questi termini: l'aquila è un simbolo di nobiltà, di distensione, di bellezza, di fierezza; il serpente è sempre stato considerato, nella cultura occidentale-cristiana, come qualcosa di malvagio in sé, truffatore, simbolo del diavolo stesso. spero di essermi sbagliato, così da essere corretto... -------------------- I limiti del mio linguaggio costituiscono i limiti del mio mondo.
At nihilominus sentimus experimurque, nos aeternos esse. |
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Feb 25 2009, 01:09 PM
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#6
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Über Member Gruppo: Members Messaggi: 754 Iscritto il: 15-May 08 Utente Nr.: 2,728 |
Nello Zarathustra si parla di "Orgoglio" e "Saggezza".
Da una parte il volo dall'altra l'aderenza alla terra, da una parte la leggerezza dall'altra il peso. Senza il serpente l'aquila volerebbe via nella sua follia, senza l'eterno ritorno il leone si sbranerebbe da solo nel suo nichilismo, nel suo deserto. Il serpente è quindi il simbolo anche della "piccola saggezza", del corpo, in questo senso sicuramente un riferimento ctonio, infernale, anti-cristiano, che riprende tutta una tradizione greca e asiatica sulle serpi. E in definitiva è proprio l'anello dell'eterno ritorno (il serpente che si morde la coda) il suggello per la fede nella terra, l'eternità di piacere e dolore. -------------------- "Innocenza è il fanciullo e oblio, un nuovo inizio, un giuoco, una ruota ruotante da sola, un primo moto, un sacro dire di sì"
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Feb 26 2009, 06:39 PM
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#7
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Old Member Gruppo: Members Messaggi: 115 Iscritto il: 18-January 09 Utente Nr.: 10,580 |
Il fatto che la prima connotazione che avvertiamo nel serpente sia quella negativa tipica della cultura cristiana, fa pensare anche alla prima connotazione che viene attribuita all'eterno ritorno: esso viene infatti presentato come il peso più grande (FW, 341).
Come il serpente a prima vista ci spaventa e ci appare diabolico, così l'eterno ritorno ci sembra in un primo momento un enorme peso che ci viene annunciato da un demone che striscia furtivo (altro riferimento al serpente). Poi nello Za la connotazione dell'animale diventa positiva ed esso si rivela simbolo di intelligenza, della fedeltà alla terra e dell'eterno ritorno che, a questo punto, non è più visto come un peso da sopportare, ma come la chiave per la felicità più grande. Mentre viene redento il passato, nella gioia dell'accettazione totale della vita, vengono cancellati i pregiudizi, così il serpente riacquista tutta la dignità che gli era ingiustamente stata sottratta. E tutto ciò che simboleggiava pesantezza ora diventa necessario per raggiungere la leggerezza della danza e del riso di chi afferma la vita in maniera dionisiaca. -------------------- Luce io sono: ah, fossi notte!
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Mar 3 2009, 02:56 PM
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#8
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Old Member Gruppo: Members Messaggi: 128 Iscritto il: 21-November 07 Utente Nr.: 588 |
Inoltre l'aquila può simboleggiare la volontà di potenza (che come volontà stessa può portare al nichilismo o all'accettazione dell'eterno ritorno – unione con il serpente).
Aquila e serpente, volontà di potenza e eterno ritorno (entrambi si possono unire, ma sono scindibili, non credo che in merito la visione metafisica della volontà di potenza di Heidegger sia molto corretta, ne sopratutto la sua unione forzata con l'eterno ritorno o meglio la visione secondo sono indiscindibili.) -------------------- I limiti del mio linguaggio costituiscono i limiti del mio mondo.
At nihilominus sentimus experimurque, nos aeternos esse. |
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