tempo fa, ammaliata dal mito di Faust e dalla personalità di Goethe da Weimar,
acquistai un libro di Aldo Carotenuto: La forza del male
In copertina un dipinto..buio, questo:
non mi chiesi chi ne fosse l'autore, ma l'immagine rimase lievemente interrata nel mio sguardo
qualche giorno fa, deambulando curiosa fra i meandri dell'Alte Nationalgalerie di Berlino,
questo ritratto di donna mi attrasse
titolo: Tilla Durieux come Circe
autore: Franz von Stuck
nella brochure del Museo c'era un altro dipinto di von Stuck:
Die Sünde, 1893
Il Peccato, la donna della Forza del Male
Erede spirituale del pittore svizzero Arnold Böcklin, simbolista-espressionista
fonda la Secessione di Monaco
dedicato ad un amico
lui dice che io sono qui, nel fondo del male
forse: suolo da esplorare anch'esso
per fissare con lo sguardo il limite abissale dell'umano
Lucifero, 1890
- ali desuete al volo e la luce che portava solo annidata negli occhi-
sfolgorante di Bellezza
Il guardiano del Paradiso
Der Wächter des Paradieses (1889)
Claudio Risé, da: Franz von Stuck, Lucifero moderno, Skira, Milano, 2006
(Catalogo della mostra inaugurata al MART di Trento il 10.11.2006)
«Sono qui. Eccomi».
Questo messaggio, di presenza personale, di comunicazione (preziosi requisiti d’ogni maestro), e di sfida al proprio tempo, è riconoscibile (e subito riconosciuto dai suoi critici, ed estimatori), nelle figure maschili di Franz von Stuck, a cominciare dagli autoritratti. E nel suo Lucifero, naturalmente. Ma anche, prima ancora, nel doppio celeste dell’angelo oscuro, quello che inaugura, e poi accompagna, tutta la sua opera: l’angelo guardiano del Paradiso.
Già a partire da qui, da questa presenza scenica dell’Io (seppur per interposta persona simbolica), dalla volontà di comunicazione e proposta agli altri, e dalla passione di Stuck per gli opposti, a cominciare dall’Inferno e Paradiso, cogliamo alcuni aspetti dell’attualità di questo artista che nell’800 declinante annuncia già alcuni tratti della modernità propria del secondo novecento, e del terzo millennio.
La passione luciferica, il fare luce, spinge Franz von Stuck a porsi da subito con forza, con piedi ben piantati per terra come il suo angelo custode dell’Eden, comunicando agli altri, in ogni possibile modo, il suo mondo, la sua ricerca, le sue scoperte. Realizzate con la pittura, certamente. Ma anche con la grafica, dove scavava sotto i colori, dietro le superfici delle forme, sotto la pelle dei corpi. Con la fotografia, attraverso la quale studiava i corpi umani, e il suo stesso, nella dinamica dei movimenti che avrebbe poi rappresentato nelle sue opere.
Infine (anzi, per certi versi, soprattutto), disegnando e costruendo la sua casa, quella Villa Stuck dove tutto è accuratamente studiato dall’artista: la forma architettonica, greca come piaceva a lui, ma anche alla Monaco degli ultimi Wittelsbach di cui fu convinto e significativo rappresentante; i mobili, che disegnava uno per uno, i pavimenti e le loro geometrie, i soffitti, le stoffe, ogni singolo materiale (attraverso il quale Stuck lancia, dice Francois Burkhardt, «un richiamo ai sensi, essi sono costantemente stimolati»).
Stuck, in quanto angelo cantore della modernità, nei suoi aspetti celesti od inferi, era un amante della materia, di cui cercava, e convinto celebrava,
i contenuti spirituali.
Il guardiano del Paradiso (Wächter des Paradieses,1889, «la mia prima opera ad olio», dice il pittore), diventa poi, in opere successive, l’angelo-guardiano del luogo dove spirito e materia, carnalità e trascendenza, si incontrano: l’Eden, l’origine felice.
L’allontanamento dal quale, lascia poi la scena ad altro.
grazie, lou.
il lucifero è decisamente impressionante. bellissimo.
mi piace.
sinceramente non ho mai puntato molto su questo pittore, ma avevo sbagliato alla grande.
eppure, da boeklin 'nacque' anche il Giorgio nazionale.
decisamente interessante, come discussione.
bene. continua così!
d.
questo, potrebbe entrare di diritto in un vecchio post che feci su Medusa.
che ne dici?
Stuck ci introduce alla trasparente purezza
Unschuld, 1889
....e ci seduce di sensualità
Il Bacio della Sfinge, 1895
Continua Risè:
"E’ la celebrazione, e la ricerca, e l’insegnamento nella sua opera di maestro,
della forza, della bellezza, e delle passioni dei corpi....
In questa ricerca attraverso i corpi, Stuck è, innanzitutto,
testimone di una maschilità determinata a rappresentare la bellezza ed il piacere
attraverso le qualità che più apprezza nei due generi:
la forza del maschile, e la morbidezza del femminile. "
«In quasi tutti i miei quadri c’è “Lui”, e “Lei”.
Vorrei onorare la forza di lui, e la morbida flessibilità della donna».
Sisyphus, 1920
Amazzoni lottanti, 1897
"La profondità dell'influenza avuta su Egon Schiele da von Stuck,
al tempo detentore di un'autorevolezza superiore perfino a quella di Gustav Klimt, è ben documentata.
Fu a von Stuck che Schiele scrisse nel 1908 per chiedere "Una parola della Sua divina persona"
per essere accettato all'esposizione primaverile della Secessione.
Ma soprattutto è al Lucifero di Sofia che Schiele si ispirò per il suo
Ritratto di Eduard Kosmak, 1910"
poi descrive il sacro
l'esaltazione del Crocifisso
incredibile, il mito di sisifo.
tanto tempo fa iniziai un quadro su questo stesso soggetto, e - a parte i colori - è praticamente identico nella postura e nello sforzo.
come non citare camus, che con questo libro mi spalancò la botola dell'abisso.
«Vi è solamente un problema filosofico veramente serio: quello del suicidio. Giudicare se la vita valga o non valga la pena di essere vissuta, è rispondere al quesito fondamentale della filosofia. Il resto - se il mondo abbia tre dimensioni o se lo spirito abbia nove o dodici categorie - viene dopo. Questi sono giuochi: prima bisogna rispondere.»
Ogni tanto i secessionisti passano per il MART di Rovereto....
Posso solo dirvi che vedere la pennellata di Schiele a pochi centimetri,
subito dopo osservare l'opera da due metri, e infine rivedere la pennellata
da vicino mette un senso d'angoscia perfino peggiore rispetto a quello del
primo impatto con il suo stile. Forse però avrei dovuto scrivere migliore.
Passato Klimt, passato Schiele mi auguro che dedicheranno
qualcosa anche a Von Stuck perchè, a quanto vedo, merità
più notorietà di quella che gli si attribuisce in rete e sui libri.
Grazie Lou per avermelo fatto sapere, e bentrovata.
l'amatriciana l'hai già vinta, vecio.
pensa che al mart ci sono andato anch'io per quella mostra.
e mentre ero in fila con la mia mogliettina (allora incinta mica di pochi mesi) chiamai il doc per incontrarci, ma doveva giocare a calcio, quel farabutto!
mi fa piacere ribeccarti, davvero.
per la scienza, grandi passi in avanti.
magari alla prossima conferenza che organizzo ti fai vedere!
Ora non abbiamo più scuse, tommasì!
La prossima mart-ata avrà un inevitabile esito etilico.